Da domani impasto pronto!!!

Siamo passati alle minacce… ebbene sì!

“Gira, hai messo niente a proposito della pizza sul blog?” “No Ing., quasi non ci scrivo sul blog” “Male!” “Quale delle due cose è ‘male’, Ing.?” “Tutte e due! anzi se non scrivi niente della mia pizza, questa è l’ultima volta!!! da domani compro l’impasto al supermercato di fronte!”. Questa è stata la conversazione che ha chiuso la cene di ieri sera.

Sì perché come tante famiglie italiane anche noi il sabato sera mangiamo la pizza. Ma le normali famiglie comprano le pizze surgelate, quelle pronte al banco del pane o della gastronomia; quelle molto avanti comprano l’impasto e la fanno da soli la pizza. In casa mia è una minaccia…

L’Ing. è il dio degli impasti e della lievitazione e la pizza è il suo pallino. Dopo anni di tentativi, variazioni, esperimenti, con e senza macchina del pane, con lievito in panetti liofilizzato, madre, farine di ogni genere e grado, ecco! Ha trovato la ‘P’ pizza! l’impasto perfetto che fa venire la pizza, sottile, leggera, croccante, dall’inimitabile sapore e, soprattutto, quest’impasto permette il CORNICIONE.

E visto che:

  1. mi piace molto la pizza  dell’Ing.;
  2. spero che in qualità di amministratore del sito, mi metta uno dei nuovi fantastici templare che ho visto;

ecco a voi la PIZZA!!!

Pa-ta-ti-ne!

Per la festa della Pixie io e l’Ing. abbiamo cucinato a tondino per un giorno e mezzo, tutti questi sforzi sono stati premiati da un incredibile risultato: una festa senza patatine!!! come urlava il protagonista di Frankenstein Junior: “Si può fare!!!

Quando ho detto alle mie colleghe cosa avrei preparato mi hanno presa per i fondelli: “ai bambini non piacciono queste cose…”, “i miei me le tirerebbero dietro…” e io, spavalda come Caterina Sforza sulle mura della rocca di Forlì ho ribattuto: “Perché non ci provate, le mangerebbero eccome!”, intanto dentro tremavo e pensavo Vai, forse piove e quindi saranno in casa pigiati come sardine e la roba da mangiare gli farà schifo, e saranno pigiati, affamati, arrabbiati e urleranno in coro “Pa-ta-ti-ne! Pa-ta-ti-ne!” … un incubo di medie dimensioni!!!

Invece hanno mangiato come cavallette e con gusto, piccole iene e genitori! Siamo stati sommersi di complimenti!!!

Il menu si componeva di:

  • salati
    • gateau di patate;
    • torta salata di erbette e ricotta;
    • mousse di prosciutto al tartufo;
    • rustico di sfoglia con prosciutto di Praga e fontina;
    • duchesse con burro e prosciutto crudo;
    • tramezzini philadelphia e prosciutto cotto;
    • tagliere di formaggi misti;
    • salame e mortadella al taglio;
    • baguette (comprata) e pane con semi e frutta secca (fatto l’Ing);
  • dolci
    • muffin;
    • cookies;
    • cheese cake;
    • crema chantilly (7 uova di crema e 500 ml di panna!!!);
    • macedonia di fragole, kiwi e banane.
  • torta:

La casalinga anni ’50 che è in me ha gongolato…

L’amatriciana dell’Ing.

Costo: basso

Tempo di preparazione:  rapido (25′)

Difficoltà: bassa

Ingredienti per 2 persone

* 180 gr. di bucatini;
* una fetta di pancetta stesa alta 3-4 mm;
* una cipolla media o due cipollotti freschi a seconda della stagione;
* un peperoncino fresco o congelato intero (la quantità varia in funzione della piccantezza del predetto peperoncino);
* 3 pomodori da salsa o pelati in barattolo ((un po’ più di mezzo barattolo);
* abbondante pecorino grattato;
* olio qb.

Preparazione

Mettete su l’acqua per la pasta e cominciate a preparare gli ingredienti: tagliate la pancetta a dadini della stessa dimensione, riducete la cipolla a un sottile trito al coltello, tagliate il peperoncino a fettine sottili. Quando li avrete preparati tutti, l’acqua sarà vicina al bollore; fate un taglio a croce sul fondo dei pomodori, badando di non intaccare la polpa, buttateli nell’acqua e lasciateli lì per un cinque minuti circa. Tirateli fuori con una schiumarola, pelateli, divideteli in quattro e riduceteli a una concassé.

Mettete la pancetta in un tegamino di metallo col fondo spesso sul fornello piccolo, ma a fuoco vivace; lasciatela rosolare, senza olio, fino a che non sarà diventata dorata e croccante (circa 10 minuti).

Prendete una padella larga e con i bordi alti (servirà anche per saltarci la pasta), mettete un generoso filo d’olio, aggiungete la cipolla, salate tenete a fuoco basso: la cipolla deve passire e non imbiondire!

Quando la pancetta è croccante e la cipolla si è passita mettete anche la pancetta in padella (a seconda di quanto vi sentite in vena di sapore e grassi decidete se aggiungere anche il grasso sciolto della pancetta che è delizioso) e fate andare un attimo per amalgamare i sapori.

Buttate in padella la concassé di pomodoro o i pelati e il peperoncino.

Buttate i bucatini.

Se vedete che il sugo tende ad asciugarsi troppo (e questa è una variabile imprevedibile che dipende dal pomodoro: più o meno acquoso…), aggiungete un cucchiaio abbondante di acqua della pasta.

Quando mancano 2 minuti alla cottura dei bucatini, mettete in padella una spolverata di pecorino e un cucchiaio di acqua di cottura e mantecate.

Scolate poco i bucatini un minuto prima del tempo indicato, mettete in padella e saltate.

Impiattate e date su ogni piatto una generosa spolverata di pecorino.

Varianti

Per le varianti consigliate Amatriciana for two!

Da bere…

Un rosso, non troppo forte o strutturato o un rosato in estate.

Mamme da giardino

La giornata non è cominciata sotto i migliori auspici…

L’Ing. è uscito di casa senza neanche darmi un bacetto… e sì che ieri, visto che la Pixie è al mare con con i Suoceri… come dire… quando la Pixie non c’è i genitori ballano!

Vero è che quando lui era già vestito e pronto sulla porta e mi lanciava un “ciaoo” io ero ancora catatonica nel letto con in mano la tazza di caffè che su mia biascicata richiesta mi aveva amorosamente portato… ma non mi è sembrato di ottimo umore…

Stasera ci sono gli zii minimalisti a cena, quindi per fare in modo di migliorare l’umore dell’Ing. che oggi torna prima di me, ho attivato la modalità super-Giratempo: ho liberato il tavolo e il piano della cucina (quasi liberati… ma erano un campo di battaglia…), ho rimesso a posto il mobile delle pentole (sembra folle ma poi vi spiegherò gioie e dolori del passaggio di Super-Eli), ho svuotato e ririempito la lavastoviglie, ho pulito il mobiletto del giardino, il tavolo (poi capirò perché ho messo in giardino un tavolo bianco con il piano ruvido, anzi lo so: era in offerta soci alla coop!?!?, che anche se lo lavi alla perfezione rimane grigino tipo se mi pulivano era meglio) e ho spazzato la parte piastrellata del giardino su cui poggia suddetto tavolo. Dopo, posso chiamare l’Ing. e, lasciate le consegne per la spesa sussurrargli con voce flautate: “per la cena è tutto sotto controllo, tu fai la spesa, torna a casa e mettiti in relax…” dovrebbe funzionare… con me funzionerebbe… Ah, ho anche portato fuori la spazzatura, cambiato il letto (l’idea di lenzuola fresche e pulite mi mette di buon umore e fa lo stesso effetto anche all’Ing.) e ho messo a fare il ghiaccio!!! quindi posso anche aggiungere: “…preparati qualcosa da bere che abbiamo ghiaccio in abbondanza!” ok, funziona, io mi adorerei!!!

Mentre facevo tutto questo con addosso in pigiamino rosa e bianco di cotone un po’ triste, pensando in ordine sparso:

  • a step e relativa tempistica per la preparazione della cena;
  • a quanto stavo facendo tardi in ufficio;
  • al fatto che ero sudata come una capra e prima di uscire ci dovevo far rientrare anche una doccia…

si è affacciata alla mia mente l’immagine della mamma da giardino.

La mamma da giardino, non lavora, la mamma da giardino ha due figli e tu non puoi capire lo stress, la mamma da giardino è sempre super-indaffarata e a fare quello che tu hai fatto in un’ora prima dell’ufficio ci averebbe messo tutta la mattina, si sarebbe sfinita e avrebbe condiviso questa sfibrante esperienza con altre mamme da giardino per almeno una settimana!!!!

In più la mamma da giardino o non sa cucinare e vive di surgelati e banco gastronomia o è la dea della cucina: una cena per quattro prevederebbe un menù di 18 portate, con alternanza di carne e pesce e un sorbetto al limone per sancire la divisione!!!!

Non sono una mamma da giardino!

 

 

Amatriciana for two!

Come detto, l’amatriciana, visto che è piccante, non può essere cucinata quando c’è la Pixie. Quindi è diventata quasi un sinonimo di “serata da coppietta”. Dopo aver raccontato l’ultima occasione in cui è stata cucinata, ecco la ricetta rigorosamente per due persone!

Precisiamo che non è uno dei miei piatti, è territorio dell’Ing. In casa c’è una ferrea divisione nelle competenze culinarie, violarla equivarrebbe a una dichiarazione di crisi familiare, una guerra aperta, l’anticamera di un divorzio… Al massimo ci si può azzardare ad avventurarsi nel territorio dell’altro previo avviso, richiesta di assistenza e palese riconoscimento della superiorità del coniuge. Ecco allora che compaiono chat del tipo: “ciao Gira, avrei tanta voglia della tua pommarola…” “l’ultima l’ho tirata fuori dal congelatore l’altra sera…” “lo so, e se provassi a farla io?”

Così ogni ricetta prende forma nell’esecuzione che ne da il preposto: l’amatriciana è da Ing.!!! La preparazione è maniacale: la pancetta deve essere stesa, non affumicata, per amor del cielo!)alta 3-4 mm e tagliata a dadini, rigorosamente della stessa dimensione (secondo me di nascosto l?’Ing. usa il calibro…)… Ho reso l’idea?!? Ma l’Ing. è anche un uomo creativo, quindi, malgrado la maniacalità, le ricete contemplano sempre varianti!!! una delle n varianti dell’Ing consiste nell’utilizzare il salamino al posto della pancetta (l’altra sera ha usato un salamino di culatello… ottimo risultato!!!

Regalami un chorizo…

Una delle varianti migliori dell’amatriciana dell’Ing. è praticamente un piatto fusion! Nacque in Costa del Sol. Eravamo in vacanza in Spagna in tenda, ma un’amica ci aveva messo a disposizione la sua casa al mare per una settimana. Avendo a disposizione una vera cucina, più che una settimana di mare, fu una settimana gastronomica… e chiaramente l’Ing. si cimentò, tra le altre cose, nell’amatriciana. Piccolo particolare la pancetta stesa (non affumicata per amor del cielo) era introvabile?!?! Tentò allora l’approccio con un ottimo chorizo piccante che avevamo appena comprato: i vicini ci chiesero dal balcone cos’era quell’odorino fantastico e se potevano avere la ricetta!!! (Immaginate l’ego dell’Ing.!!!)

Da allora, nei nostri afflati romantico-culinari, una vecchia canzone (non ricordo neppure di chi, non era un gran che…) ha cambiato il testo da “regalami un sorriso…” a “regalami un chorizo”

Se trovate il chorizo, fatela! per la preparazione vale quanto detto per la variante col salamino, basta eliminare il peperoncino!