Partiamo dai “perché”

Perché ti firmi Giratempo?

Perché come dice l’Ing. (ovvero il marito) la Giratempo “è il sogno di tutti i genitori…” e anche il nostro!!! Due lavori a tempo pieno, una Pixie di 6 anni da accudire (o tenere a bada, scegliete voi…), le bollette da pagare (ché andare alla posta posta è fuori discussione, ma anche il tempo per l’internet banking quando ti sei addormentata sfinita alle 8,30 sul divano e la Pixie ti sveglia alle 9,50 perché Buona fortuna Charlie è finito, sembra un miraggio) e la domanda che corre sulla chat (perché siamo moderni e sempre connessi), mentre tu corri dall’ufficio verso la scuola sperando che tua figlia non sia fuori dal portone con una maestra imbufalita, è “che facciamo stasera per cena?”… beh, in tutto questo fare come Hermione Granger, ovvero girare un grazioso monile che hai al collo e vincere un’ora di tempo, sarebbe fantastico!!!

Amo mangiare, cucinare, bere bene, i mercati sono la mia passione! ho smesso di frequentarli quando una mattina nella pausa caffè andai appunto al fantastico mercato vicino all’ufficio, comprai un sacco di cose fantastiche, particolari freschissime, feci il tragitto di ritorno con tre sporte piene e la testa che stava elaborando gioiosa i menù con cui mi sarei deliziata e da vera mamma anni ’50, con tanto di capello cotonato passata di stoffa gonna a ruota e grembiule immacolato, avrei strappato mormorii di ammirazione dalla Pixie e dall’Ing. Poi il venerdì è diventato un inferno, tutte cose urgenti, tutto da fare per ieri… ore 16,10: per fortuna che oggi la Pixie la riprende l’ing… cavolo avevo detto all’Ing che tornavo comunque presto… ma forse, ancora… o ca… sono le 6!!! ho mandato le ultime mail, ho chiuso il computer, mi sono scaracollata con la bici verso casa, sono rientrata col fiatone, il sorriso e… la spesa?!?! è rimasta a marcire durante il week-end nel frigo della portineria a cui avevo strappato qualche ora di asilo politico per le mie derrate!!!

C’è un’unica soluzione: GIRATEMPO!!!

Perché “Parenti e Padelle”?

Perché levato il lavoro, a cui volente o nolente devo dedicare la maggior parte della giornata, quello che rimane di importante, insostituibile, ingombrante, fantastico e stressante, insomma la mia vita, sono la famiglia e la cucina.

Me ne sono accorta pochi giorni fa…

Tornati in città, la Pixie è rimasta al mare con i nonni. Per non gravare troppo sui nonni ed evitare che la Pixie si rompa troppo le scatole, il nostro agosto prevede le ferie spot, per cui la settimana è così organizzata: 3 giorni al lavoro e 2 di ferie, che con il sabato e la domenica diventano 4 giorni al mare con lei.

Sia io che l’Ing. amiamo cucinare, e ci riesce anche bene, come alla stragrande maggioranza dei membri delle nostre famiglie… quando eravamo una coppia (e ancora la Giratempo non era una necessità pressante), oltre a tutti i canali “Ri-educational” eravamo degli appassionati di Gamberorosso e con voce tenera ci chiamavamo a vicenda: “Amore? inizia la Ravaioli!” oppure: “Chi c’è oggi a Friends for dinner?” e poi con aria complice: “questo lo rifacciamo anche noi?!?!”… un lontano passato…

Molti piatti non sono adatti alla Pixie, soprattutto quelli piccanti… siamo soli, in cucina, l’Ing. ha fatto la spesa tornando dal lavoro, mi guarda con l’aria complice di un tempo: “ti faccio l’amatriciana? Intanto tu chiami al mare per sentire come sta la Pixie?”

I nonni avevano cibato la Pixie a pranzo al grido di “fritto & +fritto”: nelle sue parole: “Mamma i nonni mi stanno un po’ viziando… (mio silenzio fra l’imbarazzato e l’attonito) oggi a pranzo: pasta croccante (leggi: frittata di pasta), ciccia fritta (e quando la suocera che fra le altre cose è la detentrice del segreto per le migliori fritture che vi possiate immaginare, si cimenta nella milanese le dosi minime partono dalle dodici fettine… infondo erano 3… 4 braciole per uno) e poi carote (sicuramente c’è anche un gelato di cui mi viene taciuta la colpevole consumazione…). Ti voglio bene Mamma! La nonna vuole parlare con papà…”

Il telefono passa all’Ing. che nel mentre con gesto sicuro, secondo solo a quello di Rugiati, e con uno dei due coltelli Global che al colmo del romanticismo (poi ci si chiede perché parenti e padelle….) gli regalai per un suo compleanno provocandogli un moto dell’animo del tipo Lei è davvero l’unica che sa capirmi… ha tagliato gli ingredienti. “Ciao tesoro! non è che per caso Gira ha messo in valigia e riportato a casa Tina?” Urge precisare: Tina, la topolina, è il pupazzetto di pezza con cui la Pixie dorme da quando mia mamma lo ha messo nella sua culla: aveva tre giorni.. ma a quest’età potrebbe dormire senza pupazzo… si tratta di una evenienza che ancora non si è verificata e sperimentare in momento in cui è senza di noi (cosa che accade veramente di rado, una quindicina di giorni in estate e una decina di notti nel resto dell’anno e solo a partire dai 4 anni…) ed è per giunta nella fase in cui Vado alle elementari, sono grande… mamma dimmi che sono ancora la tua piccola… (sottotitolo: ok figo crescere: posso fare un sacco di cose, ma… non è che ora pretendono chissà che? e se non mi coccola più nessuno?) non ci sembra il caso…

L’Ing. cambia colore: “No mamma, figurati se portiamo via Tina (fumetto sulla mia testa: grazie amore, perché devo essere io la carogna che priva la creatura del pupazzo?) L’avete cercata… (parte l’elenco dei posti dove potrebbe celarsi Tina)?” intanto la Suocera parte per la tangente con un soliloquio (tipo Sindrome ne’ Gli Incredibili) sulle avventure pomeridiane della Pixie… Intanto voce fuori campo della Pixie, totalmente inascoltata (sta facendo il monologo…): “Come non si trova Tina?!?!?” percepibili ansia, panico…

L’Ing. è fuori dai gangheri: impreca contro i suoi e salta l’amatriciana
nella padella con gesto sicuro…

Cosa riempie dunque la mia vita: Parenti e Padelle…

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