Come detto, l’amatriciana, visto che è piccante, non può essere cucinata quando c’è la Pixie. Quindi è diventata quasi un sinonimo di “serata da coppietta”. Dopo aver raccontato l’ultima occasione in cui è stata cucinata, ecco la ricetta rigorosamente per due persone!
Precisiamo che non è uno dei miei piatti, è territorio dell’Ing. In casa c’è una ferrea divisione nelle competenze culinarie, violarla equivarrebbe a una dichiarazione di crisi familiare, una guerra aperta, l’anticamera di un divorzio… Al massimo ci si può azzardare ad avventurarsi nel territorio dell’altro previo avviso, richiesta di assistenza e palese riconoscimento della superiorità del coniuge. Ecco allora che compaiono chat del tipo: “ciao Gira, avrei tanta voglia della tua pommarola…” “l’ultima l’ho tirata fuori dal congelatore l’altra sera…” “lo so, e se provassi a farla io?”
Così ogni ricetta prende forma nell’esecuzione che ne da il preposto: l’amatriciana è da Ing.!!! La preparazione è maniacale: la pancetta deve essere stesa, non affumicata, per amor del cielo!)alta 3-4 mm e tagliata a dadini, rigorosamente della stessa dimensione (secondo me di nascosto l?’Ing. usa il calibro…)… Ho reso l’idea?!? Ma l’Ing. è anche un uomo creativo, quindi, malgrado la maniacalità, le ricete contemplano sempre varianti!!! una delle n varianti dell’Ing consiste nell’utilizzare il salamino al posto della pancetta (l’altra sera ha usato un salamino di culatello… ottimo risultato!!!
Regalami un chorizo…
Una delle varianti migliori dell’amatriciana dell’Ing. è praticamente un piatto fusion! Nacque in Costa del Sol. Eravamo in vacanza in Spagna in tenda, ma un’amica ci aveva messo a disposizione la sua casa al mare per una settimana. Avendo a disposizione una vera cucina, più che una settimana di mare, fu una settimana gastronomica… e chiaramente l’Ing. si cimentò, tra le altre cose, nell’amatriciana. Piccolo particolare la pancetta stesa (non affumicata per amor del cielo) era introvabile?!?! Tentò allora l’approccio con un ottimo chorizo piccante che avevamo appena comprato: i vicini ci chiesero dal balcone cos’era quell’odorino fantastico e se potevano avere la ricetta!!! (Immaginate l’ego dell’Ing.!!!)
Da allora, nei nostri afflati romantico-culinari, una vecchia canzone (non ricordo neppure di chi, non era un gran che…) ha cambiato il testo da “regalami un sorriso…” a “regalami un chorizo”
Se trovate il chorizo, fatela! per la preparazione vale quanto detto per la variante col salamino, basta eliminare il peperoncino!